mercoledì 11 marzo 2015

A volte ritorno

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Non fa nemmeno in tempo a pronunciare il nome per intero, a sfilargli il braccio dalle spalle, che Gesù Cristo scatta indietro verso l'orchestra gasatissimo, anzi non vede l'ora di suonare il pezzo con l'orchestra dello studio visto che per una volta la canzone funziona, anzi cazzo ha bisogno di un arrangiamento in grande stile, tre chitarre, pianoforte, organo e tutto il cucuzzaro, dalle campane tubolari fino a quel cazzo di triangolo. È così gasato che salta sulla pedana del batterista scippando il controllo della situazione a un attonito e inferocito Barry che rimane lì come un baccalà con la bacchetta alzata, mentre Gesù grida: - ONE TWO THREE FOUR! - in faccia al batterista e, incredibile, l'orchestra capisce al volo e parte all'unisono appena dopo il "FOUR!", esplode in un potente Uammm mentre Gesù strapazza quel riff di chitarra alla Duane Eddy sovrastando tutti, quindi si gira e spicca un balzo di tre metri, apre le gambe a forbice sopra la testa del pianista mentre il pubblico grida e i flash dei fotografi impazziscono per cogliere l'immagine che il giorno dopo apparirà su tutti i giornali - Gesù a mezz'aria con le gambe aperte sopra il pianista attonito che lo guarda - e il figlio di Dio in un modo o nell'altro riesce ad arrivare al microfono appena in tempo per attaccare il primo verso al momento giusto e canta: - In the day we sweat it out in the streets of a runaway American dream, - mentre il pubblico in studio balza in piedi di slancio, la gente grida in coro, alza le braccia, perfino il pubblico a casa grida agli amici e ai familiari di correre a vedere questo sbrocco di pura energia che ha fatto irruzione sul piccolo schermo, Herb Stutz lo guarda orgoglioso, Darcy si è portata una mano alla bocca, Steven Stelfox prova qualcosa di strano, qualcosa che non coglie sino in fondo, sulla nuca e sulle braccia gli sta venendo la pelle d'oca, mentre Gesù termina la prima strofa e tutti cantano in coro l'ultimo verso, poi torna di nuovo indietro a schitarrare selvaggiamente il riff in faccia all'orchestra, e gli strumentisti sorridono quasi tutti, travolti dall'entusiasmo, accelerando il passo rispetto allo spartito, mentre la bacchetta di Barry oscilla come un pendolo impazzito, e adesso non c'è altra scelta fuorché cavalcare l'onda mentre Gesù si gira verso le quinte e fa un cenno, il boato dell'applauso aumenta ancora nel momento in cui Garry irrompe al centro del palco, strappa il microfono dall'asta e canta: - Wendy let me in, I wanna be your friend... - e Stelfox rimane a bocca aperta, Gesù smorza le corde della Gibson con il palmo della mano, abbassando appena i toni, mentre l'orchestra si adegua docilmente (ormai è lui il direttore, non Barry), per lasciare che la voce di Garry si stagli cristallina sopra tutto, mentre Garry rovescia la testa all'indietro e ruggisce: - And strap your hands 'cross my engines! - e il pubblico grida con lui, la mamma e di fratelli e le sorelle che trasudano orgoglio dietro le quinte, mentre alle loro spalle il padre di Jennifer Benz ha una maschera di furia e orrore al posto della faccia, e Gesù è già in un lago di sudore mentre si butta la chitarra dietro la schiena e prende il microfono da Garry per la variazione, tutte le telecamere lo inquadrano mentre si mette in ginocchio e quasi recita in parlato la strofa sulle ragazze che si pettinano i capelli nello specchietto retrovisore e i ragazzi che cercano di fare i duri, il tutto con un tempismo perfetto, e quando arriva a "in an everlasting kiss" ricomincia a cantare e al tempo stesso risistema il microfono sull'asta e imbraccia la chitarra e tutti si lanciano nello stacco strumentale, il giovane orchestrale che azzecca in pieno l'isterico assolo di sax tenore mentre Gesù e Garry ballano insieme in mezzo al palco come Clarence e il Boss, Garry che picchia su un tamburello preso chissà dove, entrambi con il viso trasfigurato da quel momento di pura gioia, trascinati dalla musica, finché lo stacco non sfuma singhiozzando, le note scendono sempre più giù lungo la tastiera fino a toccare quel mi aperto e Gesù salta sopra il pianoforte a coda caricando a più non posso quel mi eterno, facendolo vibrare a mille sul settimo tasto prima di girdare ancora "ONE TWO THREE FOUR!" e saltare di nuovo a gambe aperte dal pianoforte mentre Garry arriva appena in tempo al microfono per raccontare che: - The highway's jammed with broken heroes on a last chance power drive, -poi Gesù arriva di corsa per intonare il verso successivo: - Everybody's out on the run tonight but there's no place left to hide, poi continuano un verso a testa sino alla fine mentre l'orchestra picchia a tutta forza sul gran finale, Garry mette un braccio intorno alle spalle di Gesù e insieme gridano: "TRAMPS LIKE US...BABY WE WERE BORN TO RUN" sino alla fine , tutti e due grondanti di sudore sotto i riflettori, e adesso Gesù tiene alta la chitarra e suona l'ultimo accordo, poi si gira e guarda negli occhi il batterista prima di spiccare l'ultimo balzo in aria, atterrando nel momento esatto in cui rimbomba l'ultimo colpo di grancassa e tutto il pubblico in studio e i milioni di persone a casa vanno completamente fuori di testa. 
[...]

John Niven

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Non fa nemmeno in tempo a pronunciare il nome per intero, a sfilargli il braccio dalle spalle, che Gesù Cristo scatta indietro verso l'orchestra gasatissimo, anzi non vede l'ora di suonare il pezzo con l'orchestra dello studio visto che per una volta la canzone funziona, anzi cazzo ha bisogno di un arrangiamento in grande stile, tre chitarre, pianoforte, organo e tutto il cucuzzaro, dalle campane tubolari fino a quel cazzo di triangolo. È così gasato che salta sulla pedana del batterista scippando il controllo della situazione a un attonito e inferocito Barry che rimane lì come un baccalà con la bacchetta alzata, mentre Gesù grida: - ONE TWO THREE FOUR! - in faccia al batterista e, incredibile, l'orchestra capisce al volo e parte all'unisono appena dopo il "FOUR!", esplode in un potente Uammm mentre Gesù strapazza quel riff di chitarra alla Duane Eddy sovrastando tutti, quindi si gira e spicca un balzo di tre metri, apre le gambe a forbice sopra la testa del pianista mentre il pubblico grida e i flash dei fotografi impazziscono per cogliere l'immagine che il giorno dopo apparirà su tutti i giornali - Gesù a mezz'aria con le gambe aperte sopra il pianista attonito che lo guarda - e il figlio di Dio in un modo o nell'altro riesce ad arrivare al microfono appena in tempo per attaccare il primo verso al momento giusto e canta: - In the day we sweat it out in the streets of a runaway American dream, - mentre il pubblico in studio balza in piedi di slancio, la gente grida in coro, alza le braccia, perfino il pubblico a casa grida agli amici e ai familiari di correre a vedere questo sbrocco di pura energia che ha fatto irruzione sul piccolo schermo, Herb Stutz lo guarda orgoglioso, Darcy si è portata una mano alla bocca, Steven Stelfox prova qualcosa di strano, qualcosa che non coglie sino in fondo, sulla nuca e sulle braccia gli sta venendo la pelle d'oca, mentre Gesù termina la prima strofa e tutti cantano in coro l'ultimo verso, poi torna di nuovo indietro a schitarrare selvaggiamente il riff in faccia all'orchestra, e gli strumentisti sorridono quasi tutti, travolti dall'entusiasmo, accelerando il passo rispetto allo spartito, mentre la bacchetta di Barry oscilla come un pendolo impazzito, e adesso non c'è altra scelta fuorché cavalcare l'onda mentre Gesù si gira verso le quinte e fa un cenno, il boato dell'applauso aumenta ancora nel momento in cui Garry irrompe al centro del palco, strappa il microfono dall'asta e canta: - Wendy let me in, I wanna be your friend... - e Stelfox rimane a bocca aperta, Gesù smorza le corde della Gibson con il palmo della mano, abbassando appena i toni, mentre l'orchestra si adegua docilmente (ormai è lui il direttore, non Barry), per lasciare che la voce di Garry si stagli cristallina sopra tutto, mentre Garry rovescia la testa all'indietro e ruggisce: - And strap your hands 'cross my engines! - e il pubblico grida con lui, la mamma e di fratelli e le sorelle che trasudano orgoglio dietro le quinte, mentre alle loro spalle il padre di Jennifer Benz ha una maschera di furia e orrore al posto della faccia, e Gesù è già in un lago di sudore mentre si butta la chitarra dietro la schiena e prende il microfono da Garry per la variazione, tutte le telecamere lo inquadrano mentre si mette in ginocchio e quasi recita in parlato la strofa sulle ragazze che si pettinano i capelli nello specchietto retrovisore e i ragazzi che cercano di fare i duri, il tutto con un tempismo perfetto, e quando arriva a "in an everlasting kiss" ricomincia a cantare e al tempo stesso risistema il microfono sull'asta e imbraccia la chitarra e tutti si lanciano nello stacco strumentale, il giovane orchestrale che azzecca in pieno l'isterico assolo di sax tenore mentre Gesù e Garry ballano insieme in mezzo al palco come Clarence e il Boss, Garry che picchia su un tamburello preso chissà dove, entrambi con il viso trasfigurato da quel momento di pura gioia, trascinati dalla musica, finché lo stacco non sfuma singhiozzando, le note scendono sempre più giù lungo la tastiera fino a toccare quel mi aperto e Gesù salta sopra il pianoforte a coda caricando a più non posso quel mi eterno, facendolo vibrare a mille sul settimo tasto prima di girdare ancora "ONE TWO THREE FOUR!" e saltare di nuovo a gambe aperte dal pianoforte mentre Garry arriva appena in tempo al microfono per raccontare che: - The highway's jammed with broken heroes on a last chance power drive, -poi Gesù arriva di corsa per intonare il verso successivo: - Everybody's out on the run tonight but there's no place left to hide, poi continuano un verso a testa sino alla fine mentre l'orchestra picchia a tutta forza sul gran finale, Garry mette un braccio intorno alle spalle di Gesù e insieme gridano: "TRAMPS LIKE US...BABY WE WERE BORN TO RUN" sino alla fine , tutti e due grondanti di sudore sotto i riflettori, e adesso Gesù tiene alta la chitarra e suona l'ultimo accordo, poi si gira e guarda negli occhi il batterista prima di spiccare l'ultimo balzo in aria, atterrando nel momento esatto in cui rimbomba l'ultimo colpo di grancassa e tutto il pubblico in studio e i milioni di persone a casa vanno completamente fuori di testa. 
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John Niven

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